giovedì 16 febbraio 2023

Passi

 
Quando i “diavoli ballavano sul Pollino”, in un giorno di tempesta e di scalata invernale, il mio spirito si liberava nel vento e in quella neve spietata, che accecava i miei occhi. I miei sensi più profondi venivano rapiti da una forza misteriosa e invisibile ed io, mi sentivo piccolo ed incapace contro la forza della natura. Avanzavo a fatica, spinto dal solo istinto di portare in alto il mio corpo; sopraffatto e sfinito, da tutta quella imprevedibile energia intorno.

                                             

Sento che quasi niente è cambiato in me oggi, ma quando torno lassù, ho la sensazione di rivedere ancora quel ragazzo impaurito. Ogni volta lo prendo per mano e lo accompagno, nell’ascesa a quella stupenda montagna. Gli sussurro, nel punto più vicino alla sua anima, che tutto andrà bene. Che sarà la scalata più bella della sua vita. Che le emozioni che proverà, saranno indimenticabili ed uniche, ma che mai lo sazieranno, perché magnifico è ciò che sta facendo. Torno in quei posti, a rivivere il piacere estremo nel salire su quella cima che, dal pianoro sottostante, ti si staglia di fronte come un gigante che sfiora il cielo; orgogliosa ed elegante, che si mostra nel suo lato più impervio...nel suo lato più suggestivo. Quella figura ti ammalia, ti attrae inesorabilmente facendoti immaginare la sua ascesa. Poi il gigante scompare, accrescendo oltremodo in te, il desiderio di salirci. Vorresti solcare le sue vene nascoste per attingere ancora una volta alla sua linfa e poter così respirare, nel silenzio dell’inverno, quell’aria magica che, stranamente, ti infonde pace. 

                                            

L’aria è fredda. Tutto intorno a te è glaciale, ma la voglia di salire è tanta e non aspetti che, quell’attimo tanto atteso, arrivi da un momento all’altro.Il fiato esce denso dalla tua bocca e tu sei lì, semplicemente a godere, del gusto assoluto di scalare una montagna. In quel “bisogno di danzare” e di ascoltare quella musica così particolare e così inebriante.

Musica fatta di passi. Passi che raggiungono l’acuto piacere quando la terra si fa dura, si fa di ghiaccio. Passi impalpabili che lasciano quasi intatto il manto, come quei sogni, che non turbano le tenebre, ma le impregnano della loro magia. Passi che striano la neve compatta, incidendola per trattenersi alla pendenza. Passi lenti e precisi che ti danno sicurezza, nel mondo verticale e ghiacciato. Passi che hanno la forza di portarti in alto, tra le cime della tua esistenza. Passi tenaci come la caparbietà di due spiriti folli ma forti, come il loro abbraccio sulla vetta.

Quel ragazzo ce l’ha fatta ancora! Oggi è stata la scalata sua, più bella!