giovedì 29 settembre 2022

Pensieri di un autunno ritrovato

 

Come un bambino, alla vista di un regalo tanto desiderato, mi ritrovo ad incontrare nuovamente il mio cuore, nel brivido dell’alba di una nuova stagione. Inizio a sentire il profumo d’autunno. Profumo di una terra umida che penetra i miei sensi e mi fa tornare lì dove volevo. Nell’unico posto, dove davvero desiderassi stare. Le foglie sotto i miei passi si frantumano timidamente ed il mio andare è un continuo mormorare nella frescura del mattino. Vago nel bosco, accecato dai colori forti di una natura che si risveglia; che mi avvolge per intero e che mi attrae a sé, incredibilmente. I raggi di luce attraversano le fronde degli alberi e illuminano prepotentemente ciò che mi si mostra innanzi. La mia vista confusa, si mischia e si adegua ad essi adattandosi velocemente a quell’ambiente. Concedo allora il mio spirito a quel posto, a quei rumori, a quel senso di calma che esiste soltanto in quel preciso istante, in quel preciso luogo. Dopo il rumoreggiare dell’estate e i suoi colori ostentati il viso dei monti cambia aspetto, facendo ritornare tutto al suo posto. Mi preparo così anch’io, al candido abbraccio della neve e al gelido sussurrare del vento che tra un po' verrà.

Dal bosco, mi nutro di un’acqua pura che lentamente sgorga da un ammasso di pietre fredde e frastagliate. Rigenero il mio corpo, come a lavarmi da qualcosa di nocivo che respingo tenacemente. Che non mi fa stare bene, semplicemente. Forse sarà l’inquietudine o la tristezza, che a volte tentano di distrarmi. Forse sarà semplicemente la voglia di sfuggire alla insipidezza, di una folla banale e sciocca che non è mai sazia della vita che la circonda. Scivolano in questo modo, via dal mio organismo le tensioni accumulate per tanto tempo ed un senso di incontrollabile spensieratezza rivive in me facendomi sentire libero da ogni male, in simbiosi con ciò che mi è attorno.

Il rumore dell’acqua si è ormai mischiato a quello del risveglio della natura che, come una dolce melodia, accompagna i miei passi, nel leggero mio andare. E mentre avanzo sento che nulla può farmi male e nulla può distorcere quei miei pensieri. Pensieri, che prendono forza nei sogni di un uomo che ripudia ogni stupida futilità. Pensieri, che aiutano quello stesso uomo ad andare avanti nel cammino della vita.

Ma non conscio dove il bosco mi porti mi ritrovo ad ammirare la luce di un cielo che si apre sopra i miei occhi. Un tronco di faggio spezzato alla base, cattura il mio sguardo. Lo vedo solo, in mezzo ad una moltitudine di altri giovani esemplari che spiccano in alto la loro chioma. Verso quella luce, ad incontrar la vita! Distrutto dal tempo e chissà da quale altra forza naturale, aspetta lì il suo declino. Mi fa quasi tenerezza! Penso a quando sarò anch’io come quel vecchio tronco cercando di respirare l’aria, d’un cielo che lo rende vivo. Legato alla terra che lo ha fatto crescere e allo spazio circostante che ha lasciato agli altri. Mi allontano lentamente da quel posto, così incredibilmente ricco di spiritualità. Dove la purezza della natura regola il corso degli eventi. Dove la naturalezza della montagna ha dato un senso alle cose.

Il corso della mia vita invece è stato migliorato ancora una volta dall’incontro con la semplicità del creato, dall’umiltà della natura stessa e da un autunno ritrovato! Ormai è giorno! Vado a casa carico di ciò che volevo. Vado a casa per incontrare nuovamente il sorriso delle persone che amo. Vado a casa a dar vita ai miei sogni!