martedì 22 marzo 2022

Il primo romanzo...non si scorda mai

Il pensiero di poter scrivere qualcosa che mi rappresentasse e che, potesse in qualche modo, farmi esprimere pienamente su ciò che in tante situazioni avessi provato, mi stuzzicava già da un po'. Avevo il titolo, avevo l'idea, avevo la voglia di farlo ma non avevo chiuso il cerchio della storia. E così a malincuore, ho riposto quel sogno, in uno dei tanti cassetti che portavo dentro di me; continuando a fare la mia vita, con la stessa identica passione ma continuando anche, a non credere in ciò che volevo. Poi come sempre succede, le cose accadono per caso o forse perché devono accadere (ma qui potremmo aprire altri 100 blog e altrettante discussioni). Sta di fatto, che un bel giorno di inizio estate e dopo tanti anni, da quell’idea accantonata, passeggiando in un posto totalmente inimmaginabile per me (tra le risaie della pianura Padana) ho avuto la classica illuminazione. Tra le risaie della pianura Padana? Ma per favore! Ed io potrei rispondere: e chi l’avrebbe mai detto! Lì, in mezzo al nulla. Colpito da mille idee che si materializzavano nella mia mente e che davano il via ad una storia incredibile che partiva da un posto preciso per finire in un altro posto preciso. I protagonisti che si relazionavano, in un misto di fantasia e realtà, i colpi di scena e poi basta, altrimenti cado nella trappola dello spoiler. Insomma, il famoso cerchio finalmente si era chiuso ed io, ero super eccitato. Ma come fare a mettere nero su bianco, tutto ciò che avevo in testa? Da che parte iniziare? In che modo potevo scriverlo? Istintivamente mi sono armato di quaderni e quadernoni, comprati in un anonimo supermarket sulla statale; non vedendo l’ora di tornare nel mio alloggio e vedere il tutto, prendere forma. Ero motivato fino allo spasimo e vedevo quel sogno, pian piano, uscire nuovamente allo scoperto. Avevo in cuor mio, uno spirito degno dei film d’avventura per ragazzi ed ero spinto da esso, con una forza incredibile. Volevo scrivere a penna, di getto, così da sentirmi lo scrittore che avevo sempre sognato di essere o per lo meno, quello che avevo pensato. Ma dopo un po' ahimè, ho capito di essere sulla strada sbagliata. Un po’ come quando, Google Maps, ti fa ritrovare nella stradina di una campagna desolata e tu invece, dovresti andare alla stazione centrale. Questa cosa mi ha demoralizzato e pure parecchio, concependo più volte, il pensiero di abbandonare. Ma la voglia era tanta e dover lasciar perdere, per la seconda volta, sarebbe stata una sconfitta che non mi avrebbe fatto ripartire più. Sono passato quindi ad altri metodi che credevo più sbrigativi e meno dispendiosi. Leggevo e rileggevo d'accapo, tutto ciò che avevo scritto, trovando la medesima ispirazione di quando avevo iniziato. Ma più scrivevo e più sembrava di non andare da nessuna parte. Camminavo ma non avanzavo. Poi improvvisamente, tutto è cambiato e tutto ha preso il verso giusto, così, in maniera magica. La curiosità di vedere come andasse a finire, mi ha spinto a scrivere sempre più ed ho iniziato a prenderci quel gusto e quella passione che non mi faceva dormire la notte. E mentre scrivevo, le parole su quei bianchi fogli, scorrevano infinite andando anche, dove non avevo pensato. Sognavo ad occhi aperti, come se guardassi un film nel quale, i miei sentimenti erano i protagonisti. Ma il protagonista non ero io, sebbene avessi provato le stesse emozioni. Cos’era dunque? Una sensazione di parallelismo, di relazione di corrispondenza tra me e la storia stessa? A questo, non ho mai saputo dare una risposta. Sono sicuro però, di aver provato un'emozione incredibile che mi ha lasciato tanto e, che auguro ad ogni persona che voglia intraprendere questo percorso; a tutti quelli che custodiscono un sogno, in quel celebre cassetto. Ho vissuto le emozioni della mia terra, proprio quando la mia terra era lontanissima e sono giunto alla fine, ad una semplice e personale conclusione:

“le cose allora, accadono perché devono accadere, siamo noi che dobbiamo capirne il significato”.

Nessun commento:

Posta un commento