mercoledì 21 dicembre 2022

Ghiaccio Infinito

Ogni tanto il mio sguardo viene catturato da qualche ciuffo d’erba che, gelata, esce allo scoperto. Il vento mi percuote con raffiche irregolari e ad ogni loro colpo mi sento stordito. Mi copro e avanzo lento, tra cornici di neve e rocce gelate, che il vento ha modellato, nel primo freddo di quest’anno. Fuori dalla notte, fuori da un tempo che si è fatto attendere un’eternità, siamo in cresta lungo la “via dell’infinito”. 

I miei compagni d’avventura mi seguono lungo questa sinuosa via, che porta ogni volta, ad un passo dal cielo e dai propri sogni. Mi muovo con calma, cercando di assaporare tutta l’aria e tutta l’atmosfera che regna intorno a me. Sento finalmente il mio corpo che si muove dopo un lungo riposo. Sento le mie membra rinascere e la mia anima, respirare e rinvigorirsi ad ogni passo, ad ogni soffio di vento gelido che mi sbatte in viso, ad ogni roccia che stringo e che il gelo ha fatto cambiare aspetto. Non c’è più sentiero, non c’è più via. La cresta con le sue incredibili forme è la sola strada da seguire. Non c’è più verde, non c’è più il campo di fiori dell’estate passata, con i suoi colori vivi e stupendi. Il gelo ha coperto tutto, sotto un manto bianco, da dove escono forme bizzarre e scheletri di rami ghiacciati. Anche i pini loricati sembrano spettri, che fuoriescono da quel mondo glaciale ed irreale. Mi infilo sotto la chioma gelata di uno di essi che mi appare all’improvviso, tra il candore e il freddo, come se fosse una grotta ghiacciata. I rami toccano quasi a terra e non sono fatti più di aghi grossi e resinosi ma di ghiaccio, che s’avvinghia in tutto il suo corpo. Quasi perdo l’equilibrio da tanta magnificenza mentre immortalo questo attimo magico. Respiro affannosamente ed intanto sento qualcosa, che dentro me, mi stringe e mi seduce. La montagna, con i suoi mille aspetti, con i suoi mille profumi e i suoi mille attimi da vivere, mi ha nuovamente rapito e inebriato; con la sua semplicità, con la sua magica veste d’inverno. Mi allontano con lo sguardo fisso, a cercare fino all’ultimo, un frammento di quell’albero e magari segretamente, cerco di immaginare quella visione ancora una volta ed una volta ancora.

                                     
Un timido sole si fa strada tra le nubi e la tormenta, che tutto il giorno ci ha fatto compagnia, sembra svanire all’improvviso, portata via da chissà quale magia. Siamo in cima! Sopra di noi soltanto il cielo azzurro ed un bianco spazio infinito ai nostri piedi.



Le foto sono dei partecipanti alle varie spedizioni fatte sulla cresta dell'infinito in inverno: 
Imma Camodeca, Roberto Angelo Motta, Giuseppe de Luca, Massimo Gallo, Eugenio Iannelli, Franco Formoso, Gabriele Percoco

2 commenti:

  1. continua così, a farci sognare di un mondo calmo e placido che ci circonda, e a volte ci protegge. Di terre lontane, di silenzi infiniti, di forme e figure che la natura ci regala. Grazie. Elliana

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    1. Carissima Eliana, quel mondo esiste davvero... siamo solo noi che purtroppo, stupidamente, ci allontaniamo da esso. Il piacere di descriverlo è paragonabile solo al piacere di viverlo. Grazie per la tua stima.

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